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Le Armonie dell’Arte

L’Illuminismo

  • martedì 01 Ottobre 2024 Ore: 20:30 | Bologna, Teatro Auditorium Manzoni
A cura di: Barbara Abbondanza | Supervisione scenica: Giovanni C.F. Villa
Coproduzione: Teatro Comunale di Bologna e Innovio

E se fosse l’Illuminismo l’età che ha coniugato nella maniera più intelligente ragione e sentimento? Non era l’età dell’arida ragione, come ci hanno fatto credere a scuola, ma un fiorire di temi e valori come natura, tolleranza, felicità, scetticismo, libertà civile, lotta ai pregiudizi, cosmopolitismo, solidarietà e – certo – anche ragione, ma senza dimenticare sentimenti morali e sensibilità estetica -parola quest’ultima quanto mai settecentesca.

Voltaire portava le idee di Newton a tout le monde mentre Rameau, compositore geniale e prolifico, autore di opere come Le indie galanti, nel suo Traité de l’harmonie réduite à ses principes naturels di naturale metteva proprio il meccanicismo newtoniano, con tanto di leggi matematiche garanti del divino ordine universale. Eppure, diceva, «per gioire pienamente degli effetti della musica, bisogna essere in un puro abbandono di sé stessi». E uguale sensibilità dimostravano i musicisti dell’epoca, Carl Philipp Emanuel Bach figlio di quel Bach che pure di musica, matematica e sentimento se ne intendeva, e poi Handel, Haydn e Mozart: brillanti, leggeri e profondi, inventori della forma sonata e della sinfonia classica, portata alla sua massima espressività dialettica da Beethoven, anch’egli impregnato di valori illuministici, come pure Rossini, definito da Stendhal il “Voltaire della musica”.

Illuminismo e romanticismo s’incontrano, in modi diversi, in filosofi come Rousseau o Diderot. Assai filosofico è anche Mozart. Non tanto per i valori massonici trasformati in favola nel Flauto magico, vittoria della luce sull’oscurità, ma per la giocosità del Don Giovanni, che ricorda tanto Diderot quando confronta le sue idee alle cortigiane, lasciando questa per l’altra, confessando di intrattenersi con sé stesso, nelle sue passeggiate, «di politica, di gusto, di filosofia: abbandono il mio spirito a tutto il mio libertinaggio; lo lascio libero di seguire la prima idea saggia o folle che si presenta».

PROGRAMMA MUSICALE

Sergej Sergevic Prokof’ev
Sinfonia n. 1 in Re maggiore, op. 25 “Sinfonia classica”
Allegro
La Sinfonia Classica sin dal suo titolo rappresenta un omaggio ed al contempo una rilettura ironica e leggera degli stilemi che ci permettono ancor oggi di definire “classica” la musica della seconda metà del ‘700 e di riflettere su cosa resti tuttora dello spirito illuministico.
Jean-Philippe Rameau
Ouverture da “Les Indes galantes”
Rameau, eccelso compositore e teorico, è una figura emblematica dell’Illuminismo in musica in quanto capace sia di solidi e fondamentali studi teorici, attraverso cui definisce le basi dell’ancora attuale linguaggio tonale, che di una florida inventiva musicale, ritenuta fin troppo innovativa per la sua epoca.
Joseph Haydn 
Sinfonia n. 104 “London” in Re maggiore,
Adagio – Allegro
Nelle arti e nell’architettura illuministiche è fondamentale il concetto di “forma”, ossia la composizione perfettamente armonica di un’opera attraverso la definizione matematica delle funzioni e delle proporzioni tra le parti. Questi principi formali si concretizzano in musica grazie al genio di Haydn, le cui innumerevoli composizioni diventano riferimento per tutti i compositori che verranno.
Wolfgang Amadeus Mozart
Sinfonia n. 41 in Do maggiore, K 551 “Jupiter”
Allegro vivace
Appresa la lezione di Haydn, Mozart può incastonare la sua inventiva nella perfezione formale delle sue sinfonie, dei concerti e dei quartetti. La “forma sonata” diventa lo schema in cui far proliferare un materiale tematico di estrema modernità e genialità, come avviene nella sinfonia “Jupiter”, uno dei massimi capolavori della storia della musica.
Wolfgang Amadeus Mozart
Ouverture da “Le nozze di Figaro”, K 492
Voi che sapete che cos’è amor aria di Cherubino da “Le nozze di Figaro”, K 492
Nel corso del ‘700 si afferma in tutto il suo splendore il teatro d’opera, nato da appena un secolo, in cui tragedie e commedie contribuiscono ad una nuova definizione degli affetti umani. Il teatro musicale di Mozart, con tutta la sua vitalità e contemporanea profondità, è la massima espressione della capacità dell’uomo di rappresentare sé stesso e le sue vicende sul palcoscenico.
Ludwig van Beethoven
Sinfonia n. 2 in re maggiore, op. 36
Adagio molto – Allegro
L’Illuminismo ha generato valori che influenzeranno i tempi a venire fino ai giorni nostri. La sua grande capacità intellettuale e uno spiccato senso della storia hanno permesso a Beethoven di raccogliere lo spirito della sua epoca e proiettarlo verso i tempi futuri attraverso la sua musica. Proprio nel passaggio dalla seconda alla terza sinfonia Beethoven ci rende evidente che l’epoca “classica” si sta chiudendo per lasciare spazio alla stagione del Romanticismo.

Autori

Piergiorgio Odifreddi

Armando Massarenti

I protagonisti

Orchestra del Teatro Comunale di Bologna

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