Il Romanticismo arriva da lontano e occupa il suo presente, dilaga in tutti gli aspetti della civiltà occidentale e le permea di una nuova sensibilità. Riconosce una frattura dalle epoche precedenti e segna, tra Settecento e Ottocento non solo la letteratura ma anche le arti figurative, la musica e la filosofia.
Una sensibilità che si declina in temi, personaggi, percezioni che interpretano le domande dell’epoca e pongono nuove risposte: se qualcuno declina in negativo le caratteristiche romantiche -malinconia, inquietudine, infelicità, delusione, rifiuto della realtà- il mistero e il desiderio acquisiscono nuovi statuti.
Gli intellettuali, di tutti i tipi, estrazioni e nazioni, si ritagliano uno spazio nuovo. In una epoca di grandi e rapide trasformazioni -la rivoluzione politica che dilaga per l’Europa, l’idea di sovranità popolare, quelle di libertà ed eguaglianza, mentre la rivoluzione industriale sconfigge le stratificazioni sociali tradizionali e permette l’ascesa di nuovi ceti- si deve ripensare e ricollocare nel mondo.
Nei pochi decenni che dura, questo filone di pensiero (e azione), coglie uno spirito -che sarebbe perfetta parola romantica- del tempo e lo consegna al futuro: e il suo insegnamento risuona ancora fino a noi. Vedremo in che modi, in che testi, in che idee e quali frutti, attuali e no, ci ha portato.
PROGRAMMA MUSICALE
Ludwig van Beethoven
Sinfonia n. 5 in do minore, op. 67 (mov. I)
Johannes Brahms
Sinfonia n. 3 in fa maggiore, op. 90 (mov. III)
Pëtr Il’ič Čajkovskij
Lo schiaccianoci, op. 71 (estratti)
Giacomo Puccini
da “Manon Lescaut”, intermezzo
Antonín Dvořák
Sinfonia n. 9 in mi minore op. 95, “Dal nuovo mondo” (mov. I)
Richard Wagner
da “Lohengrin”, Ouverture