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Le Armonie dell’Arte

Il Barocco

  • lunedì 04 Novembre 2024 Ore: 20:30 | Bologna, Teatro Auditorium Manzoni
A cura di: Barbara Abbondanza | Supervisione scenica: Giovanni C.F. Villa
Coproduzione: Teatro Comunale di Bologna e Innovio

Il termine “barocco” è per noi sinonimo di artificioso, esagerato, bizzarro e di cattivo gusto. Cronologicamente ci troviamo tra la fine del ‘500 e la metà del ‘700. Sull’etimologia della parola esistono molte interpretazioni – “barocche” e “barocchi” erano definite sia le perle di forme bizzarre sia i sillogismi più tortuosi e astrusi- ma a noi interessa evidenziare le caratteristiche essenziali di questa sorprendente età.

La temperie barocca è intrisa di inquietudine. Guerre e divisioni religiose segnano tutta l’epoca, mentre Galileo Galilei ha demolito la scienza tradizionale gettando le basi di un modo rivoluzionario di vedere e pensare il mondo -mondo in cui ora vivono e operano Cartesio, Newton e Bacone-.

La nozione di “barocco” applicata alle arti figurative parte dalle opere architettoniche, scultoree e pittoriche realizzate nella Roma dei primi del Seicento e si diffonde in tutta Europa, in Asia e nelle Americhe. Fra i precursori della sensibilità barocca ci sono figure come Caravaggio, ma sono le opere di Bernini e di Rubens, di Juvarra e di Pietro da Cortona -solo per fare esempi eclatanti- a recare impresso l’inconfondibile sigillo barocco. Nucleo distintivo dell’arte barocca sono infatti la tensione dinamica, l’andamento curvilineo delle architetture, la proliferazione dell’ornamento e la dilatazione pittorica delle superfici. Un acuto senso della teatralità spinge gli artisti a concepire le proprie opere -chiese, regge, palazzi e interi complessi urbanistici- come autentiche scenografie, ricorrendo a tutti gli espedienti necessari per suscitare la “maraviglia”.

Medesimo scopo si prefigge la letteratura dell’epoca «È del poeta il fin la meraviglia…» enuncia una celeberrima terzina di Giovan Battista Marino, mentre la musica si articola in un’enorme varietà di generi, scuole e correnti, su cui domina incontrastata la figura di Johann Sebastian Bach.

PROGRAMMA MUSICALE

Juana Shtrepi soprano
Aoxue Zu mezzosoprano
Paolo Mancini violino solista e concertatore
Marco Ferri violino solista
Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna

Antonio VIVALDI
Concerto per archi in La maggiore F. XI/4
I concerti per archi, composti da Vivaldi in maggior parte a fini didattici per essere eseguiti dalle fanciulle (orfane, trovatelle, illegittime o povere) della Pietà, conservatorio veneziano al quale Vivaldi fu legato con diversi incarichi dal 1703 al 1740. Questo tipo di composizione, per secoli relegato dalla musicologia al ruolo di repertorio minore, è invece foriero di pagine di straordinaria inventiva e freschezza.

Johann Sebastian BACH
Aria: Erbarme Dich
La produzione sacra di Bach rivoluziona la concezione della musica liturgica occidentale. La magnificenza della costruzione di Messe, Oratori e Passioni è data dall’alternanza di brani di grande solennità con momenti di puro lirismo come quest’aria per dalla Passione secondo Matteo BWV 244, in cui Bach in modo inaspettato assegna la linea di canto principale al violino concertante, mentre la voce si inserisce quasi come un ricamo attraverso cui si conserva tutta la forza dell’invocazione contenuta nel testo.

Jean-Baptiste LULLY
Marche pour la Cerimonie des Turcs (2’)
L’italiano Giovanni Battista Lulli, musicista, attore e ballerino fiorentino, arriva alla corte di Re Sole nel 1653 ed in poco tempo diventa il principale musicista di Francia. Contemporaneamente alla composizione di innumerevoli brani per spettacoli teatrali e celebrazioni sacre e profane, concepisce un ensemble strumentale la cui struttura gerarchica, unita alla disciplina ferrea, diventerà la base dell’orchestra dell’era moderna.

Johann Sebastian BACH
Concerto per violino n.1 in La minore BWV1041 – mov.1
Intorno al 1720 Bach è maestro di cappella della corte e direttore della musica da camera del principe Leopold a Köthen, e dispone di un ottimo violinista come Joseph Spiess. L’impressione ricevuta dalla visione dell’Estro armonico di Vivaldi ispira diversi concerti per violino ed orchestra in cui l’intreccio tra solista ed orchestra è molto più fitto e contrappuntistico che nel modello vivaldiano, pur conservando una memorabile efficacia del gesto musicale.

Antonio VIVALDI
Concerto per violino in sol minore “L’estate” RV 315
Nel 1725 Vivaldi scrive al conte boemo Wenzel von Morzin in occasione della pubblicazione della sua opera VIII e definisce il contenuto “questi pochi e deboli
concerti”. Non immagina che le “Quattro Stagioni” resteranno, a distanza di 250 anni, uno dei brani più popolari ed immaginifici della storia della musica. La capacità narrativa di Vivaldi trascende il tempo e suona ancora oggi come la più popolare e comunicativa delle musiche.

Georg Frederich HÄNDEL
Lascia ch’io pianga, aria per soprano da “Rinaldo”
Almirena è prigioniera di Armida, una maga che l’ha rapita ed allontanata da Rinaldo, eroe dell’opera ispirata al poema di Tasso. L’immediato successo di quello che resterà un capolavoro dell’opera barocca, lancia nel 1711 la carriera di un ragazzo venticinquenne appena giunto a Londra da Halle e destinato a regalare al mondo composizioni dall’inventiva musicale senza pari. Le opere di Händel rappresenteranno nel modo più emblematico la rigogliosità del teatro musicale barocco.

Arcangelo CORELLI
Concerto per archi in Re maggiore op.6 n.4
La “scuola bolognese” rappresenta, a cavallo tra ‘600 e ‘700, un momento memorabile nel ruolo che Bologna ha avuto nella storia della musica. Da Corelli e Torelli fino a Padre Martini uno stuolo di compositori di altissimo profilo operano tra l’Accademia Filarmonica e la Cappella di San Petronio, dando vita a nuove forme musicali originali come il “concerto”, in cui uno o più solisti si alternano all’ensemble strumentale. Questo schema compositivo, nato a Bologna, ispirerà i più grandi compositori del repertorio classico e darà notevole spinta all’evoluzione virtuosistica della tecnica strumentale, tanto importante e significativo da diventare un termine di uso comune.

Autori

Cristina Acidini Luchinat

Marco Carminati

I protagonisti

Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna

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