Le note della Forza del Destino di Verdi che ti travolgono, il mare che ti ipnotizza nella Nona Onda di Ajvazovskij, l’espressività tangente delle sculture di Adolfo Wildt, ridere del Dio diasadattato di Woody Allen nel surreale finale di Amore e Guerra, stupirsi ancora della infinita genialità di Fellini e sentire la mancanza per non aver mai assistito ad un concerto di Arturo Toscanini… 2 ore di grazia dal peso specifico di anni…