Gregorio Botta nasce a Napoli il 18 aprile 1953 ma fa i suoi studi a Roma, frequenta il corso di Toti Scialoja all’Accademia di Belle Arti dove si diploma. Inizia ad esporre dal 1990, in numerose città italiane e all’estero. La prima personale è alla galleria “Il Segno” di Roma (ora Francesca Antonini arte contemporanea), espone – tra l’altro – allo Studio Trisorio, (Napoli), alla Galleria dello Scudo di Verona, al Ponte di Firenze, allo Studio G7 di Bologna, alla Galleria Peola e Simondi di Torino, alla Montoro 12 Gallery di Bruxelles e in numerose altre gallerie. Molte anche le mostre in spazi pubblici: sue personali sono state ospitate nei Musei di Arte contemporanea di Santiago del Cile e di Lima, ai Magazzini del Sale di Piazza del Campo a Siena, al Forte di Bard, all’ex Pescheria di Pesaro, al Macro di Roma e infine alla Galleria Nazionale di Roma (Just measuring uncousciousness è il titolo della mostra allestita nel 2020). Le sue opere sono nelle collezioni del Maxxi e della Galleria nazionale di Roma, del Madre di Napoli, del Mart di Rovereto, della Bce a Francoforte, della Certosa di Padula e nel museo diffuso della metropolitana di Napoli.
Ha scritto “Pollock e Rothko, il gesto e il respiro” (Einaudi Stile Libero, 2020), e “Paul Klee, genio e regolatezza”, (Laterza).