«Contemporaneità» è un concetto sfuggente, impreciso, equivoco. Forse, in arte si può definire ciò che è contemporaneo solo per negazione. E forse, ci si può avvicinare allo spirito del proprio tempo solo per analogie, per accumulo disordinato di immagini. Eppure, succede talvolta che qualcosa di istintivo ci faccia percepire un’opera come radicalmente nuova, come singolarmente rappresentativa dell’epoca in corso. Nella musica succede più spesso che altro, forse grazie alla sua ineffabilità che permette al contemporaneo di manifestarsi prima e più chiaramente che in ogni altra disciplina.
In un dialogo a due – una voce umana e una musicale – cercheremo di afferrare lo spirito del presente, come si farebbe con un insetto. Cosa significa «essere contemporanei» oggi, per un artista, per un musicista, per uno scrittore? È ancora una sfida sensata? È una sfida ingaggiata contro che cosa? Ed è ancora possibile vincerla, in un presente di trasformazione rapidissima del linguaggio, della tecnologia, della sensibilità, dei confini interiori e geografici e – in piena dell’intelligenza artificiale – della nozione stessa di «realtà»?
FontanaMIX string Quartet
Valentino Corvino violino
Giacomo Scarponi violino
Corrado Carnevali viola
Tiziano Guerzoni violoncello
Team creativo
Barbara Abbondanza curatela
Valentino Corvino direzione artistica
Giovanni Carlo Federico Villa supervisione scenica
Tommaso Arosio video art
Interpretazione visiva dei brani musicali realizzata con il contributo delle opere di Giovanni Ozzola
consulenza artistica di Alberto Salvadori
Programma musicale
Philip Glass – String Quartet n.5 (mov. III e IV)
Arvo Pärt – Fratres (vers. per quartetto d’archi)
György Ligeti – Artikulation per nastro magnetico
Astor Piazzolla – Four for Tango
Dimitri Shostakovich – String Quartet n. 8 (mov. II e III)
Valentino Corvino – Le rovine del capitalismo per live-electronics